Salt Peanuts: altri mondi musicalmente possibili
Rubrica di Cosimo Ruggieri
[EscaMontage apre una nuova rubrica, Salt Peanuts, dalla penna del fotografo "musicomane". Cosimo Ruggieri. Montatore per professione, visitatore di quarte dimensioni per vocazione, Cosimo riprende una grande famigerata tradizione letteraria, per divertirsi e farci divertire. Con i suoi pezzi, tra nostalgia e sarcasmo, ci condurrà in altri mondi musicali possibili, a volte reali, a volte inventati. Sta a noi/voi tuffarci nel suo mondo, piccolo paese delle meraviglie. Che la ricerca abbia inizio, con un pizzico di Salt... Sarah Panatta]
"I Mother Goose"
Questa è l’avvincente e rocambolesca storia di un gruppo che è andato vicino a diventare famoso. Vi chiederete che cosa c’è di strano o di particolare, di storie così la musica ne è piena. Ma questa è una storia che va raccontata.
I “Mother Goose
1969” questa è la dicitura per intero del gruppo, ma dopo un breve giro di
concerti, il 1969 cadde per strada durante un tour e non fu più ripristinato. I
“Mother” nascono in Texas (quello che lo scrittore texano Joe R. Lansdale ha
definito “Stato mentale") a Bonham, negli anni Cinquanta.
Il gruppo
ribattezzato dalla locale rivista musicale Outta
Mind “Gesh family”, era formato da James Gesh al basso, Jordan alla
batteria e da Junior, all’anagrafe Jonathan Gesh, alla voce e dal chitarrista e
amico di infanzia Richard Sullivan, detto "my two cents " per la
facilità nello scommettere che aveva sin dall’infanzia. I nostri eroi crescono
in Star Street a Bonham, vivono in case a poca distanza tra loro e passano la
loro vita praticamente sempre insieme, prima come banda di ragazzini e poi, con
la scusa di fare colpo sulle ragazze, come gruppo musicale. Decidono di formare
un gruppo dopo che il padre di Richard, che faceva il commesso viaggiatore,
aveva portato a casa il vinile del disco dei “Jethro Tull” intitolato Aqualung, del 1971. Il nome del gruppo
prende appunto il nome da una traccia di questo disco, intitolata Mother Goose. Ma non solo per questo. Mary,
la mamma dei Gesh, quando erano piccoli leggeva agli scalmanati fratelli i
racconti di Mamma Oca, in inglese Mother Goose appunto. Dopo tante prove, vengono
accidentalmente scoperti da una radio locale, la KTSW, e dopo aver fatto
letteralmente impazzire il Texas con il loro groove, attirano l’interesse di
una casa discografica locale, la Shake 'N' Stomp. Finalmente incidono il primo
disco, dal titolo Fourty Days And Fourty
Nights nell’anno 1974, anno in cui uscivano, tra gli altri, Brian Eno con Here Come The Warm Jets, I Kraftwek con Autobahn, Neil Young con On the Beach, Bob Marley and the Wailers
con Natty Dread. Soprattutto uscivano
I Led Zeppelin (di cui i Gesh erano grandi consumatori) con Physical Graffiti. E come diceva il Dj
della locale stazione radio (mettendo fortemente l’accento sul “tra”): “ tra le
altre cose esce il disco dei ‘nostri’ Mother Goose!!! ”.
Tutti avevano
il loro disco, anche il negozio di Charles il barbiere, che lo teneva in bella
mostra e non perdeva mai occasione di raccontare quando i componenti della band
(ormai grandicelli) andavano a tagliarsi i capelli appollaiati sulla sedia a
forma di cavallo. Il disco era passato di mano in mano ed era quasi arrivato,
niente di meno, in quelle di Ahmet Ertegün, sì, proprio quell’Ertegün che
insieme al fratello Nesuhi Ertegün aveva fondato la casa discografica Atlantic.
Ma... i Mother litigarono a morte fra loro e distrussero tutta la produzione.
Perché litigarono? Non donne e motori, ma solo futili motivi.
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