L’acqua che accresce
cresce quest’anno il calore celeste
con la traspirazione della terra più cupa
mondando ancora il cielo
di prossime onde di pioggia
e non risale il verde che nutre
contro il deserto che avanza
e ci sovrasta in ogni direzione
senza posa
e in questo giorno di giugno
quando il giorno e la notte
contano gli stessi passi
scende più basso il Tevere
che dette sopravvivenza a Romolo con Remo
per far nascere Roma dall’acqua
come sulla riva il Nilo sostenne Mosè
per una perigliosa crescita
di un respiro nuovo nel mondo
ed io discendo le colline
che abBracciano il collo del lago
dove le antiche navi in silenzio rimpiangono
le vele stese dalle carezze del vento
per risalire da costa a costa
ad ammirare l’occhio profondo del vulcano
che ancora accoglie pesci e nutre piante
con l’acqua piena di volti e di ricordi
ora il sole al tramonto stropiccia altre parole
e promette l’attesa dell’acqua che accresce
con la futura pioggia
per allargare ancora il respiro della vita.
Roberto Piperno
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