lunedì 1 aprile 2013

VACANCY: No-etic experience


Ponendo come punto di partenza la riflessione su cosa sia “sfruttamento” nel tentare di rispondere al quesito, si aprirebbero dei macromondi costituiti principalmente su quel no-etic riflusso (in)cosciente derivato dalla locuzione latina:

 –Mors tua vita mea-

dalla quale si deduce quanto sia scarsa la comunicabilità come sia evidente l’assenza totale di empatia, nulla risulta essere  più truce nulla più disumano.

L’assenza di complicità etica, di bon ton sociale, di convivialità, deriva con tutta probabilità da quei periodi ostici costruitisi durante gli scontri bellici che hanno prodotto lo strappo drastico dalla fanciullezza, da quel disincantato angolo di beatitudine e spensieratezza. Così la psicanalisi entra a far parte, fragorosamente, di una società scettica, laica nel peggiore dei casi atea, vuota e svuotata dalla comprensione dell’altrove.

Paradossalmente si tenta di superare l’invalicabile costruendosi una gabbia morale inattaccabile, fatta principalmente di materiale di scarto come: insoddisfazioni personali, fobie, rabbia, paura.

Al riguardo fu esasperante ma entusiasmante le forte critiche mosse dal pensiero freudiano e da quello junghiano il quale sosteneva che la predisposizione dell'individuo è già un fattore nell' infanzia; è innata, non acquisita durante l'esistenza.  

Quindi in qualche modo, in quello letto da paziente autocritico, potrebbe evidenziarsi l’eventualità che nel DNA umano ci sia già di base, l’insofferenza emotiva sia che si posseggano  i requisiti per migliorarsi oppure no.

Nasce così una costruzione criptica attorno i concetti di un “dove” di un “chi” al quale spesso ci si rivolge in tono accusatorio avvertendo come denuncia di base l’insistente controversia tra bene e male tra odio e amore, lo yin e  lo yang.

Dunque anche se il suddetto esame, non può essere affrontato in termini di indagine, data l’assenza di una specifica qualifica in materia psicologica o parapsicologica, può comunque essere posta come punto di domanda contemplando il fondamento ipocondriaco appartenente in fase embrionale all’essere umano stesso, dovuto appunto alla costante presenza dell’auto lesione dell’auto inflizione psico-fisica che esaspera ogni facoltà e di progresso e di auto-rieducazione socio-culturale.

Robert A. Monroe, scrittore, regista ed in seguito ricercatore in campo parapsicologico, fu egli stesso esempio di come un corpo umano con una forte presenza coscienziosa, possa essere in grado di divenire veicolo e testimone di eventi inspiegabili. Egli fu protagonista di quelli che vengono ancora oggi definiti OBE (out of body experience), viaggi astrali nel corso dei quali tenne un accurato diario che in seguito rese pubblico con il titolo “I miei viaggi fuori dal corpo” in tali viaggi visse e visitò altre realtà parallele a quella conosciuta, dove l’essere umano poteva (o potrebbe) essere in grado di potenziare al sua posizione positiva compenetrandosi nell’altrui e nel “noi”.

Viaggi avvalorati non solo da testimoni dell’epoca ma dal teologo francese Francoise Brune il quale prese in considerazione l’OBE mettendola a confronto con le esperienze di premorte.

Alla luce dei fatti non è possibile perseguire ancora la metaforica strada dell’inconsapevolezza di fronte a dati tanto evidenti, al riguardo lo stesso Brune scrisse nel 1933 “L’oscurantismo scientifico, si sa, non ha niente da invidiare all’oscurantismo religioso” con l’evidente differenza che nel primo caso si predilige un rapporto con il tattile con lo –sfruttamento- esasperante della ragione, mentre nel secondo caso si predilige un rapporto spirituale e meditativo.

In questa premessa si vuole dunque evidenziare come l’essere umano sia in grado di astrarsi dalla tangibile sua emotività a tal punto che oggi nell’anno 2013 l’anno della fede (letta in senso ampio del termine) troviamo ancora lo sfruttamento dei minori nelle fabbriche per produrre abiti che verranno venduti a prezzi esorbitanti dall’industria della moda, lo sfruttamento dei campi per la coltivazione intensiva del cotone, lo sfruttamento delle risorse idriche ormai in esaurimento scorte, lo sfruttamento della sensibilità altrui.

E’ in atto un processo di (an)alfabetizzazione spaventoso, che dovrebbe mettere in allerta soprattutto le nuove generazioni, dato che il futuro fino ad ora era a portata di tutti, ma tra qualche anno il timore è che diverrà solo un bel ricordo.

 Iolanda La Carrubba


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