lunedì 1 aprile 2013

VACANCY: DESIREE' MASSARONI


Come riuscire a capire se il proprio veterinario è capace?

Beh, di solito ce lo dice il proprio animale.




Come riuscire a capire se il proprio veterinario è capace? Beh, di solito ce lo dice il proprio animale.

Parlando di gatti se il veterinario è agitato lo sarà anche il nostro felino comunicandogli così nervosismo e tensione. Se, per effettuare qualsiasi attività sul nostro micio il veterinario chiede il sostegno di più mani, atte a bloccare l’animale e se, per far rientrare il proprio animale nella gabbietta il veterinario si improvvisa contorsionista (ho visto veterinari capovolgere le gabbie, inseguire l’animale, far rientrare forzatamente il gatto in posizione verticale!),  ricorrendo alle maniere forti o una manciata di croccantini nella gabbia…beh allora è un incompetente.

Se, brancolando nel buio, il veterinario non riesce ad effettuare una diagnosi somministrando quindi farmaci a gogò, e se, in questa somministrazione indifferenziata, non ricorda peraltro le dosi che aveva prescritto…beh allora diventa un individuo pericoloso per la salute, già minata, del nostro animale.

La facoltà di veterinaria è una delle più complesse indi diventare veterinario non è facile.

Eppure ci sono, come in tutte le professioni, veterinari incompetenti.

Un primo elemento, che può aiutarci a capire se il veterinario che ci hanno consigliato è bravo, è  riscontrabile già da come si presenta la sala d’attesa e lo studio.

Anche se si parla di animali non è detto che questi due luoghi debbano (possano) essere maleodoranti, bui e polverosi; gli animali sono amanti dei luoghi puliti e accoglienti.

In sala d’attesa soventi ci sono poster o stampe raffiguranti perlopiù cani e gatti e depliant. Ebbene anche la qualità contenutistica di questo materiale cartaceo, nonché il loro stato, può essere una spia della professionalità del veterinario, dello zelo nell’aggiornamento e nella cura di materiale informativo e/o illustrativo. Ricordo in un ottimo studio veterinario un suggestivo dipinto, molto grande luminoso, raffigurante tre gatti e una dovizia di depliant vari, suddivisi per argomenti: dalla cura dei propri animali alle leggi a loro tutela.

Entrando nello studio è interessante vedere come questo è disposto e strutturato: piccolo, ampio, buio, illuminato, arredato o spoglio, arieggiato o “tappato”, nuovo/ristrutturato o fatiscente. La luce, la luminosità, la sensazione di freschezza e pulizia, possono essere i primi segnali positivi indicanti un’attenzione e un rispetto del proprio mestiere e dei pazienti (nonché dei loro padroni).

E’ importante notare la presenza o meno di due tipologie di elementi: l’arredamento e la strumentazione scientifica. Spesso i buoni studi sono individuabili da un amore configurato, anche all’interno dello studio stesso, da dipinti, piccole statue, suppellettili, raffiguranti gli animali. Parallelamente la presenza di strumenti tecnologici quali una bilancia digitale, vari microscopi (diversi per potenza e grandezza), strumentazioni per effettuare radiografie e altre apparecchiature scientifiche indicano un investimento economico e una perizia scientifica del medico.

Si tratta comunque di elementi relativi per cui, per capire se il nostro veterinario è capace, sarà il proprio gatto a dircelo.

Se, durante la visita, il veterinario riesce perlopiù da solo a reggere il nostro micio il quale, magicamente, pare acquietarsi e tranquillizzarsi (tra le sue mani), possiamo tranquillizzarci anche noi. E’ utile osservare in questo caso come le pupille del gatto non siano troppo dilatate; se poi morde a mò di gioco il polso del veterinario (come fa con il padrone) allora significa che l’animale si sente, seppur esaminato, non minacciato. E’ abile quel veterinario che dunque ha un comportamento amorevole e allo stesso tempo fermo verso l’animale (né quindi bruscamente ingerente né eccessivamente remissivo ).

Se il veterinario effettua, in una semplice visita di controllo, un esame scrupoloso e completo dell’animale (orecchie, occhi, gengive, cuore-polmoni, stomaco, retto, temperatura corporea, peso, altezza, eventuale prelievo del sangue, eventuale individuazione del “dettaglio” come ad esempio un piccolo bozzo sulla schiena dovuto a una caduta del micio), è chiaro come si abbia di fronte un professionista, un medico competente e corretto.

Se per giunta il veterinario non introduce forzatamente il micio nella gabbia ma riesce a far entrare l’animale da solo….beh allora vuol dire che il proprio amico a quattro zampe si sente a suo agio.

Se, per qualsiasi problematica, il veterinario riesce a fornire una diagnosi più o meno tempestiva e comunque corretta, se non esagera nella somministrazione dei farmaci e se naturalmente osserviamo il nostro animale migliorare, allora è il veterinario giusto.

Peraltro i buoni veterinari non sono più costosi dei cattivi veterinari, anzi spesso quest’ultimi, paradossalmente, comportano una maggiore spesa e un danno irreparabile.

 Desireè Massaroni

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