venerdì 1 marzo 2013

(Esca)Recensione, "La sesta vocale"

Sulle arti in movimento. Sei volti di donne. La Sesta
 
Intensità di sguardi. La cifra inquieta della identità femminile suona, nell’ estetica del dettaglio, il notturno di colori di una ricerca che celebra l’Amore come fulcro di sovrane emozioni totali. Le arti riunite trascolorano dalla pittura alla  musica, alla parola di scrittori e poeti, restituendoci il  sogno di quei tableaux vivants, ipotesi d’arte totale, cammino d’avanguardia, defunto tra guerre e scientismi di pedanti,  che hanno diviso, colpevolmente,  la coralità delle Muse, naturalmente polifoniche. Dialettica di volti di bellezze molteplici e vibranti le arti, come questi volti di donne, stellate bufere di sensi in atonale vibrazione di interrogativi nel velluto che si sfalda della storia.
E sin dal titolo, la Sesta vocale sollecita nell’ascoltatore intense emozioni sinestetiche. Un notturno di colori mirabilmente intesi alla luce di un’accurata scelta di  testi di prosa e poesia del Novecento. Il  video sulle arti in movimento è stato  ideato e curato letterariamente dal poeta e critico Plinio Perilli, da sempre aperto  al dialogo tra le arti; la regia è di Iolanda La Carrubba ed è interpretato magistralmente  da Nina Maroccolo,  vera molecola di sentimenti, con musiche di Gianni Marok- Maroccolo. Il corto si avvale anche dell’interpretazione di Fabio Morìci, sono stati inseriti degli acquarelli di Mario La Carrubba, le foto di scena sono opera di Amedeo Morrone. L’opera, che è  entrata tra i finalisti al Festival di Berlino, Directors lounge, sezione corti, regala agli occhi dell’anima  un senso di raffinata inquietudine, favorendo un viaggio, un gioco di intersezioni  che credevamo perduto.
Il valzer emozionale si apre col Ritratto di  Adele Bloch – Bauer  di Klimt, cui fa da contraltare narrativo un passo de la Signora Berta Garlan di Schnitzler. La vibrazione di interrogativi è felicemente risolta dalla vita che canta, dagli sguardi e dalle movenze gestuali della Maroccolo che densa di sé la danza interiore di dubbi incrociati tra pittura e flusso letterario. Ma il clima è sospeso, farfalle sull’ Europa, crisalidi di morte in agguato tra i  velluti  della storia che si lacerano e il dramma si palesa nel binomio Munch- Strindberg dominato da disvelamenti  lucreziani d’amore macchiato di lacrime e d’assenzio. Pure nella catastrofe il languore di un corpo  di ninfa che sugge con gli  occhi il mondo e  si tende in amore verso  il … correlativo oggettivo di una tazzina di caffè, che sprigiona  aromi di una …  durata bergsoniana, nell’inverno di amori lontani, di sensi gasati da yprite sui fronti d’ Europa. E la pazzia  continua …. E continuano le metamorfosi di Nina, interprete di notturni di colori e di dolori acuti come  spine nel binomio perfetto tra il quadro di Modigliani, che ritrae la giovane Louise, franta d’amore  cieco per Modi/Maudit e i versi toccanti della Achmatova,  che segnalano le tappe di una corsa verso l’autodistruzione. E in tutto ciò la forza del ritmo lucente di musica, arte, teatro. L’afflato sinestetico si fa visione fantastica, ponte di culture per l’Europa, patrimonio di idee e di storia tra avanguardie di ieri e di.. domani. Tutto dunque  si tiene proprio là dove il sogno più sovrana, ne iI Circo azzurro di Chagall, nel Sogno di Picasso,insomma nella favola che si vera di vita, di rinascita nel sogno nel cui logos solo un Timoniere d’eccezione potrà condurre a salvamento.   
Prendi la direzione del mio vascello.
Tu che notte , dopo notte percorri
le rotte fedeli del mio sogno.
(Juana de Ibarbourou)
Ecco il segreto fulgido della Sesta vocale: un intarsio di voci di donne, vocali ebbre di simboli di un Sé che diviene, specchio tra sillabe in movimento, perenne come la vita!  

Paolo Carlucci

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